Il blu l’albero e a capo: il luogo dei sogni e le magie degli incontri

Il blu l’albero e a capo: il luogo dei sogni e le magie degli incontri

Un’Isola che tiene stretti i propri figli e che non lascia scappare chi ci arriva in visita è un luogo dei sogni: non è un’isola deserta, icona dell’eterno relax ma anche della beata solitudine; non è la terraferma, dove i ritmi del lavoro dirigono esperienze e contesti di vita. In quest’Isola magica, urbanizzata ma non troppo, si incrociano le vite dei protagonisti di Il blu, l’albero e a capo, romanzo d’esordio di Angelisa Loschiavo (Giazira scritture, pp. 168, euro 13), che vive a Mola di Bari dove lavora nel campo delle comunicazioni. Una storia corale, nel senso stretto del termine: ogni breve capitolo è dedicato a uno dei protagonisti, che siano uomini o donne oppure animali (i cani Conte Vlad e Lilli, la gattina Scintilla) o cose (origano e pepe, condimento mediterraneo a uno dei primi pasti di due delle protagoniste sull’Isola).

Dalia è una donna che ha appena subito la scomparsa del padre dopo una lunga malattia; Eleonora proviene da una traumatica separazione con Marco: entrambe decidono, autonomamente, di trascorrere qualche settimana sull’Isola per ritemprarsi, si conoscono per caso sul traghetto e decidono di condividere tutto della propria vacanza, a partire dalla camera da letto, una suite davvero speciale: è la casa sull’albero «più alta d’Europa», collocata a 67 metri di altezza, e vi si accede attraverso una scala a chiocciola.

Anche Alessandro e Roberto condividono lo stesso appartamento, ma loro sono residenti sull’Isola: sono entrambi single ma collezionano numerose avventure sentimentali. E poi c’è Miriam, una donna dinamica, quasi una mina vagante per la vita sull’Isola: di mattina lavora nell’albergo di Dalia ed Eleonora, ma la sera cambia veste e diventa un’apprezzata cantante. Poi c’è Daniele, che gestisce un bar sulla spiaggia dell’Isola. Storie apparentemente diverse, destinate a intrecciarsi grazie a un certificato di nascita, a una foto, a uno scroscio di pioggia. In un luogo magico, l’Isola dei nostri sogni: «Era quasi sera e la luna si era nascosta dietro la foresta. L’Isola era uno degli ultimi posti al mondo dove la notte poteva essere davvero nera. Le due donne guardarono il mare. Si intravedeva solo l’ultimo chiarore del tramonto».

(Recensione tratta da puglialibre.it)