Branco Fiore Rosso: il racconto dei Lupetti al Tic nazionale Cngei
Ecco qui di seguito il racconto che i Lupetti del Branco Fiore Rosso hanno ideato ispirandosi ai protagonisti dei libri Le avventure di Joele Pan, Cremorin e il segreto della prof Io sono Milo e Teo e la Luna
Antonio sta dormendo. È a casa di sua nonna col fratellino Teo che, come al solito, non riesce a dormire.
«Antonio ti prego, non riesco a dormire. Mi racconti una favola, eh? Mi racconti una favola? Me la racconti?!».
Antonio ha molta pazienza con Teo. E anche questa volta, come tutte le altre, decide di accontentarlo.
C’era una volta un bambino di nome Milo. Milo era molto birichino, sempre allegro e in cerca di cose da fare. Ma soprattutto, amava il mare. Ci andava spesso. E ci andò anche quella mattina.
Arrivato in spiaggia vi trovò solitaria una donna, seduta a guardare le onde.
Milo le si avvicinò. Aveva il volto triste.
«Ciao, io mi chiamo Milo. E tu?»
«Sono un’insegnante», rispose lei, senza dire il suo nome.
«Ah, capisco. Hai tutta l’aria di essere giù. Perché sei triste?».
Stavolta la donna non aprì bocca. Chinò solo la testa in basso.
A quel punto Milo si incuriosì. Voleva sapere il motivo della sua tristezza. E voleva aiutarla.
Decise a quel punto di farsi un bagno. Magari l’acqua fresca lo avrebbe aiutato a riflettere meglio su come agire.
Non appena entrò in mare, però, accadde un qualcosa di straordinario: a Milo spuntò una coda da sirenetta! Ma non fu quella la cosa che sorprese il bambino, perché un fatto ancora più incredibile accadde nella sua testa: era come se all’improvviso si fosse ricordato di una sua vita precedente, piena di avventure negli oceani. In particolare, un fatto cominciò a ronzargli nella mente. Anzi, non un fatto, una missione. Doveva cercare il relitto di una nave pirata dove era nascosto un anello che gli era appartenuto. Un anello con sopra incastonata una gemma.
Cominciò così a nuotare. Andò avanti per ore e ore, fino a quando la stanchezza non si fece sentire. Stava per mollare e tornare indietro, quando all’orizzonte spuntò un enorme galeone. Milo e la sua pinna da sirena ripresero vigore, spingendosi con forza verso la nave. A guidarla, c’era Joele, un vero piccolo pirata.
«Ehi tu, cosa ci fai tutto solo in pieno oceano?»
«Sto cercando un anello con una gemma».
Sentendo la risposta, Joele fu sorpreso.
«Ma è incredibile! Anch’io sto cercando lo stesso anello. Si tratta di un anello magico in grado di esaudire un desiderio».
Da tempo il piccolo pirata navigava in cerca del prezioso oggetto. L’anello, infatti, gli era stato sottratto da Pan e Cremorin, custodi di oggetti magici che avevano deciso di nasconderlo per punire Joele delle sue cattive azioni.
«Forza, sali a bordo – disse a Milo – cercheremo insieme l’anello».
I due navigarono per giorni. Poi, davanti a loro, notarono un qualcosa di luccicante che brillava in superficie.
Milo si tuffò e recuperò una bottiglia con dentro una pergamena. Una volta risalito, la passò a Joele che lesse ad alta voce:
«“Se l’anello rivorrai, qui sotto ti immergerai”. Ci siamo! Tuffiamoci».
Ben presto i due raggiunsero il fondale marino, dove imponente c’era il relitto della nave. Joele capì subito che l’anello si trovava lì quando vide Pan e Cremorin che facevano da guardia all’ingresso principale. Fece cenno a Milo di dividersi, tentando l’accesso da qualche apertura laterale.
Per fortuna il piano ebbe successo. Insieme recuperarono l’anello e tornarono veloci in superficie.
Di nuovo sulla nave, Joele era in preda a una gioia incontenibile:
«Che bello, che bello, ora potrò finalmente esaudire il mio desiderio più grande».
«Veramente anch’io ho un desiderio – fece timido Milo – anche se non riguarda me».
Joele gli chiese spiegazioni e l’altro gli raccontò dell’insegnante triste e sola sulla spiaggia. A lui sarebbe piaciuto che fosse lei a esprimere il desiderio per tornare felice.
Joele si fermò un attimo. Pensò alle sue cattive azioni e decise che un nobile gesto avrebbe posto riparo a tutto ciò che di malvagio aveva compiuto in passato.
Puntò la sua nave nella direzione che gli indicò Milo e col favore del vento raggiunsero in breve tempo la meta.
I due sbarcarono e raggiunsero sulla spiaggia l’insegnante triste.
«Prenda questo anello – le disse Milo – è un anello magico che le farà esaudire un suo desiderio. Chissà, magari smetterà di essere triste».
L’insegnante prese l’anello fra le mani, lo strinse forte e sussurrò:
«Voglio tornare a essere una brava maestra per i miei bambini».
Subito dopo quelle parole l’anello si dissolse nell’aria e nell’animo della donna tornò improvvisamente una gioia che la fece sorridere.
La tristezza era passata.
A Milo era scomparsa la coda da sirena. Era tornato a essere un bambino felice. Felice come Joele, che aveva chiuso i conti col suo passato.
«Ti è piaciuta la storia?», domandò Antonio a suo fratello.
Ma Teo dormiva già da un pezzo.
Anche quella notte, il racconto di una storia era servito a regalare sogni d’oro.