Lo Scrigno è un tesoro: parola di donna

Lo Scrigno è un tesoro: parola di donna

di MARIANNA LOTITO

Per le grandi invenzioni ci vogliono idee semplici. E’ stato così anche per «Lo scrigno» delle donne. E’ nato a Corato e adesso lo vogliono in tutta Italia, parola di donna.

L’idea di Tina Rutigliano
«Volevo che il Natale arrivasse portando con sé un braciere attorno a cui radunarsi per leggere cose belle. L’idea è piaciuta a Patrizia De Leonardis, la mia amica e libraia del cuore. Abbiamo invitato le donne a scrivere qualcosa con la promessa che poi l’avremmo ascoltata tutte insieme: sapevamo che ci avrebbe fatto bene, che tutte ci saremmo sentite meno sole. Non avevamo alcuna pretesa, solo alcuni elementi fondamentali: una scrivania, delle poltrone, la lampada verde, la voglia di scrivere e di leggere, il bisogno delle persone».

La prima edizione
Nel 2006 la libreria “Anima mundi” è diventata la culla per “Introno all’8 marzo… Scrittrici per caso… le parole delle donne”. «Patrizia trovò l’angolo più giusto nel locale e la lampada verde illuminò la culla di una copia unica al mondo. Il primo capitolo di una storia di amore, dolore, passioni, rabbia, malattia, sogni, vomiti dell’anima, gioie, morte. Speranze inganni. Vergogna e svergogna. Arrivarono cinque scritti e per costruirli mi venne in mente di realizzare uno scrigno: è una semplice scatola rivestita di velluto rosso, mia sorella l’ha creata a mano per assecondare la mia folle idea» racconta Tina.

«Lo Scrigno»
Il 2007 fu l’anno della seconda edizione, ne scrisse CoratoLive.it ma anche La Repubblica di Bari. «Lo scrigno» fu il modo in cui l’iniziativa si è resa sempre più riconoscibile. Andando avanti si aggiunse l’idea di una scrittrice che fosse la madrina della serata: «una sconosciuta, se possibile» sottolinea Tina. Nel 2009 «sedette con noi in ascolto delle donne anche Silvia Godelli, all’epoca assessore alle Politiche del Mediterraneo». Gli scritti iniziarono ad arrivare anche da oltreoceano, il più lontano dal Venezuela.

Il significato dello Scrigno
«Affidare alla pagina le prime cose che ci vengono in mente: un desiderio, una bugia, una rabbia, un dolore, una violenza, un tradimento. Quello che non riusciamo a dire con la voce. Uno spazio per chi scrive per il gusto di scrivere, o per necessità. Una terapia. Per chi poi trova il coraggio di alzarsi mentre qualcuno ad alta voce sta leggendo la sua “lettera al padre” e dire “continuo io”». A Bisceglie c’è stato un caso molto singolare. «Una donna scrisse “che qualcuno mi indichi la via per uscire da questa situazione”. Usò parole simili a quelle che scelgo per aprire e chiudere lo Scrigno: chi sa usare meglio le virgole indichi la via alle donne che si spengono in silenzio».
«E’ stato come aver inventato il pubblico, che non paga, e aver abbattuto il costo della stampa di un libro. Gli scritti dello Scrigno devono rimanere in libreria a disposizione di tutti» precisa Tina.

Le donne dello Scrigno
C’è la casalinga, come Francesca Fracchiolla: lei, ultrasettantenne con la matita nel grembiule scriveva ovunque cose bellissime. C’è l’analfabeta con quattro figli e poi ci sono le scrittrici che pubblicano, con i vocaboli ricercati e stando attente a non ripetersi. Scrivono quasi tutte con la penna, molti fogli arrivano con le correzioni, magari sono strappati dai quaderni o dalle agende di chissà chi. Trasudano storie vere.

Dove si trova «Lo scrigno» oggi
Inizia ad essere sempre più difficile tenere a mente tutti i paesi in cui Tina Rutigliano ha aiutato a far nascere «La scrigno».
A Corato ora lo custodisce Giada Filannino nella sua libreria Ambarabacicicocò. Poi ci sono due librerie ad Andria, una a Bisceglie, a Bitonto, a Salò con la scrittrice Loredana Limone. E poi a Palermo: «la libreria “Modus Vivendi” ha voluto esclusiva con la scrittrice Maruzza Dardanoni».

L’editore, un nuovo protagonista dello Scrigno
«Quasi non mi sembra vero, ma è accaduto» confessa Tina. «La scorsa estate ho incontrato Cristiano Marti di Giazira Scritture mentre passeggiavo a Bisceglie per “Libri nel Borgo antico”. Gli ho raccontato dello Scrigno e si è innamorato dell’idea: stiamo lavorando alla prima pubblicazione». Per questo oggi chi consegna uno scritto firma anche una liberatoria. Verrà pubblicata una pagina per ogni Scrigno. «Ci sono librerie che già ci dicono che una pagina è poca: vedremo come si evolverà la cosa. Intanto questo è già un sogno».

Quando si apre «Lo Scrigno» a Corato
L’8 di aprile. Fino ad allora parola, e penna, alle donne.

(Articolo tratto da CoratoLIve.it)