L’enigma del Cristo velato: il successo di un’indagine che chiede il bis
di Antonio MOCCIOLA
(recensione tratta dal corrieredellospettacolo.it)
“L’enigma del Cristo Velato” é il folgorante romanzo d’esordio di Emanuele Scherillo. Il monumento di Cappella Sansevero, a Napoli, sta vivendo un momento di estrema popolarità, con attenzioni – persino morbose – da parte dei turisti di tutto il mondo.
Ed é attorno a questa celebre opera d’arte che si sviluppa l’indagine dell’ispettore Russo (la prima, come avverte l’autore in copertina: attendiamoci bis). A caccia della vita eterna, certo, come da alchimie magiche di un genio inquieto e inquietante, Raimondo di Sangro. Ma questo libro è anche un viaggio tra le strade ed i volti di una città più che mai esoterica. Una corsa senza respiro, senza fiato.
Bella la scelta grafica di Giazira Scritture, per la cui collana Le albe è uscito il libro. E interessantissimo (cosa tutt’altro che scontata) anche il prologo che lo stesso autore offre per introdurre nei meandri della trama. Quest’ultima, intricata come i vicoli tra i quali si dipana, non fa perdere mai il filo, tenendo sempre alta l’attenzione del lettore, altro ingrediente sorprendente per un autore esordiente.
Con una scrittura elegante e coinvolgente, Scherillo (che viene dal teatro, e ne trae il meglio) ci accompagna attraverso gli “in&out” di una storia che sembra già cinema, e invece è pura narrativa, mostrando mano sicura e piglio già esperto, grazie ad un uso appropriato degli aggettivi, collocati come schegge preziose nella trama, a fare racconto, con lucido stile che non diventa mai vezzo.
E soprattutto, “L’enigma del Cristo velato” non chiede etichette. Un giallo? Un romanzo? Un thriller? E’ un’ottima opera prima, che inchioda il lettore. Non si può davvero chiedere di meglio.