La Puglia matematica di Sandra Lucente

La Puglia matematica di Sandra Lucente

di MARCO FULVIO BAROZZI

Per scrivere un libro come Itinerari matematici in Puglia ci vogliono amore, coraggio e, diciamolo, una certa dose di ludico entusiasmo. Amore per la propria terra, innanzitutto, la Puglia, terra bellissima e ricca di tesori naturali e artistici, che è stata percorsa in lungo e in largo toccando località grandi e piccole, magari solo per raggiungere quel campanile, quel megalito o quel portale. Amore per la matematica, la cui storia e i cui principali settori, dalla geometria elementare ai frattali e alla topologia, sono presentati prendendo spunto dalle località visitate, perché, come dice l’autrice, “la matematica è il linguaggio dell’universo, così come di questa regione”. Ci vuole anche coraggio, perché narrare la matematica in un libro destinato al lettore non specialista è sempre un’operazione difficile e irta di pericoli, in quanto bisogna percorrere lo stretto sentiero che si inoltra tra la palude della banalizzazione e la scogliera dell’eccessivo tecnicismo. Per fortuna Sandra Lucente è ben conscia di queste difficoltà, essendo ricercatrice matematica all’Università di Bari con una lunga esperienza di divulgazione a vari livelli e con diversi tipi di destinatari.

Dicevo anche dell’entusiasmo, in quanto un testo simile nasce come gioco, come divertimento, come scommessa della Lucente e dell’editore in un panorama editoriale depresso e conformista come quello italiano. Itinerari matematici in Puglia non sarà certo un best seller, ma l’intelligenza e la cura che lo caratterizzano ne fanno un prodotto editoriale destinato a una costante presenza sugli scaffali dei librai e nelle biblioteche delle scuole, pugliesi e non solo.

Il lettore di queste note potrebbe ora chiedere: sì, va bene, ma come è fatto il libro? Si tratta del viaggio in Puglia di un curioso turista matematico, Paul, interessato non solo all’arte e alla natura della regione, ma anche alla sua cultura nel senso più generale (la storia, la gastronomia, le tradizioni). Paul non è un turista da comitiva o da viaggio organizzato, piuttosto è un turista di quelli di una volta, come i nobili e gli intellettuali europei (un nome per tutti: Goethe) che, a partire dal XVII secolo e fino al XX inoltrato, intraprendevano quel viaggio di formazione, studio e divertimento che prese il nome di Grand Tour. Le mete preferite di quei viaggi erano l’Italia e la Grecia, in cui si cercava di cogliere lo spirito classico. Quello di Paul dovrebbe essere un piccolo tour, essendo limitato a una sola regione, ma egli è curioso e non si accontenta di visitare solo le località più celebri.

Paul è un matematico, e il suo sguardo non può fare a meno di cogliere la matematica che è presente in quello che vede, dalle frazioni continue che gli sono ispirate dal dolmen di Bisceglie, fino alla costruzione dei poligoni con riga non graduata e compasso che gli suggerisce lo splendido rosone traforato della concattedrale di Troia, con undici colonne a mo’ di raggio. Accompagnato dal suo inseparabile taccuino quadrettato, Paul osserva, scrive schemi e disegna figure, che troviamo in fondo a ciascuno dei 30 capitoli del libro. Poi, il suo sguardo matematico è l’occasione di riflessioni e suggerimenti per esercizi e/o attività didattiche legati a quanto è stato visto di volta in volta. Il libro è strutturato come una guida, per cui i capitoli possono essere letti qua e là in modo non sequenziale, con la sola avvertenza che la matematica più moderna e più “complicata” si trova verso la fine. Ma è spiegata comunque bene.

(Recensione tratta da Popinga – Scienza e Letteratura)